Legami stabili di coppia

Dott.ssa Paola Lovrovich (Etologa)

In condizioni di libertà il legame tra gli individui del gruppo è fondamentale e viene dimostrato dal fatto che i cavalli mantengano un continuo contatto visivo e odoroso (Fraser, 1992). Il meccanismo centrale della coesione del branco è lo instaurarsi di legami stabili di coppia ( detti anche rapporti di amicizia o di alleanza) e legami madre-puledro (Goodwin, 1999). I legami di coppia all’interno dei gruppi di scapoli in genere sono deboli e mutano man mano che i maschi invecchiano, invece nei gruppi famigliari sono molto stabili.

Molti cavalli hanno uno o più individui “preferiti” con i quali tendono a rimanere più vicini durante le attività giornaliere di quanto non facciano con altri membri del gruppo. Sono cavalli che hanno costruito un legame. Questi legami sono molto importanti tra gli equidi e presentano, oltre che ad alti indici di prossimità, alte frequenze di mutual grooming. Spesso si osserva che gli individui con un legame di questo tipo tendono a seguirsi l’un l’altro.

I cavalli tendono a legare con i conspecifici della medesima età e rango. Questo significa che si legano a quelli che teoricamente bisognerebbe considerare i loro diretti competitori, incidendo sullo sviluppo delle dispute per le risorse. Infatti i soci preferiti ricevono più aggressioni di quante non ne ricevano gli altri componenti del branco, ma queste aggressioni sono molto più blande di quanto non dovrebbero essere. Sono minacce di tipo simbolico, come mettere indietro le orecchie invece di attaccare con calci e morsi ( Ellard & Crowell-Davis, 1989). Quindi sempre di più l’idea della gerarchia basata sulla dominanza e la sottomissione viene sostituita dall’idea di gerarchia basata sulla tolleranza e sui legami stabili .

La spinta evolutiva che ha condotto il nascere dei legami stabili di coppia sono certamente a vantaggio dell’individuo. L’”amico” fornisce una maggiore protezione nei confronti dei predatori, un altro cavallo funge sia da ostacolo fisico che da sentinella. Inoltre i due individui possono prendersi cura l’un l’altro grazie al mutual grooming e alla posizione coda-testa-coda che limita gli insetti attorno alle orbite oculari. La maggior parte del grooming reciproco (51%) (mutual grooming) avviene fra due cavalli che si collocano l’uno affianco all’altro grattandosi con i denti i rispettivi garresi e la zona dell’osso piatto della spalla ( Feh & De Mazieres, 1993 ). Questo comportamento è stato riscontrato anche tra puledri di un solo giorno di vita.

Dato che i gruppi famigliari sono composti per lo più da femmine, i legami formati tra adulte possono durare anche tutta la vita, mentre altri legami nati durante l’età giovanile tendono a scomparire con la dispersione. Oltre ai legami fin qui descritti, che sono i più comuni, sono stati riscontrati anche legami a tre.

Come prova della grande memoria dei cavalli, i legami possono resistere a prolungati periodi di separazione: sei mesi nel caso delle femmine dei pony della New Forest e cinque anni nel caso di femmine in Islanda ( Mc Greevy, 2004).

Alcuni cavalli che possiedono un legame con un altro individuo hanno mostrato comportamenti possessivi nei confronti di questo. Come se considerassero il compagno preferito una risorsa da difendere dagli altri membri del gruppo. Sono stati osservati casi in cui una femmina attaccava lo stallone in difesa della femmina con cui aveva instaurato un legame di preferenza.

Gli individui che formano un legame in genere mostrano sincronia nelle attività giornaliere. Se un cavallo penetra all’interno dello spazio personale tende a causare uno spostamento (evitamento) piuttosto che un comportamento difensivo da parte del cavallo subordinato. Uno dei modi con cui entrambi gli individui mostrano l’esistenza del legame che li unisce è la semplice accettazione della vicinanza del conspecifico.

La “distanza sociale” dei cavalli è definita come l’area media occupata da entrambi ed il limite che essi sopportano oltre il quale cercano un riavvicinamento. La distanza sociale in scarsità di foraggio può raggiungere anche i50 m. Tuttavia per quanto sia grande, quando si presenta uno stimolo di pericolo essa si riduce rapidamente( McGreevy, 2004).

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