L’olfatto del cavallo

Dott.ssa Paola Lovrovich (Etologa)

Nei cavalli l’olfatto ed il gusto sono collegati neurologicamente ed essi familiarizzano con gli oggetti sconosciuti annusandoli. Il cavallo sbruffa per liberare le cavità nasali in modo che quando effettua un altro respiro la mucosa olfattiva è più sensibile ad eventuali nuove particelle odorose.

Un’importante parte del rituale di saluto tra cavalli è rappresentato a un reciproco annusamento del loro respiro che può essere fatto sia con la bocca aperta che con la bocca chiusa. Raramente gli esseri umani permettono ai cavalli di esprimere questi comportamenti, da cui invece loro traggono delle informazioni utili per riconoscersi e per socializzare.

I cavalli usano l’odore anche per riconoscere i cibi e le sostanze di cui hanno particolarmente bisogno.I recettori olfattivi che generano il senso dell’olfatto si trovano nella mucosa della parte più superficiale delle cavità nasali. Le molecole odorose legandosi con i recettori inviano segnali nervosi al cervello che li elabora e può creare forti associazioni con altre informazioni come, per esempio, quelle relative al gruppo sociale o alla sfera sessuale.

Insieme al sistema olfattivo primario il cavallo possiede anche un sistema olfattivo accessorio definito organo vomero-nasale, o anche chiamato organo di Jacobson, in comunicazione con l’esterno attraverso le cavità nasali, il cui compito è di percepire ed individuare i feromoni, per esempio quelli emessi con l’urina e con le feci di altri animali, ma anche di analizzare molecole volatili non conosciute o sostanze che hanno una azione irritante per il naso. La funzione dell’organo viene esplicata quando l’animale mette in atto il comportamento di “flehmen” che è rappresentato da un arricciamento del labbro superiore che chiude le narici e lascia scoperti i denti incisivi in una sorta di “sorriso”. Questo comportamento è molto più frequente negli stalloni rispetto ai castroni e alle giumente e più comune nei puledri maschi rispetto alle femmine anche se entrambi lo emettono più frequentemente rispetto alle loro madri. Il “flehmen” è talmente evidente nella sua espressione che rappresenta anche un segnale visivo palese per gli altri cavalli e sembra avere un ruolo importante anche nel corteggiamento.

Tratto da: (Il mondo sensoriale del cavallo, www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_81_allegato.pdf )

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