Sonno e sonnolenza

Dott.ssa Paola Lovrovich (Etologa)

Lo stato di inattività è caratterizzato da una posizione stazionaria che occupa i tempi di attesa tra uno stato attivo ed un altro. Il cavallo rimane fermo spostando il peso da un arto all’altro. E’ uno stato che, a differenza di altri, può coinvolgere tutto il gruppo contemporaneamente ( Fraser, 1992). Il branco sceglie un sito comune per l’inattività. Siti a quote elevate sono scelti per sfuggire contemporaneamente sia al caldo che agli insetti ( King, 2002).

L’inattività è uno stato in cui il cavallo è pienamente cosciente e pronto per impegnarsi in un’altra attività, diversamente per rigenerarsi rimangono in uno stato definito di riposo.

I cavalli riposano sia in piedi che accucciati, alternando questo comportamento agli stati di sonnolenza e sonno. In piedi, o per meglio dire in posizione di stazione, gli anteriori sono leggermente aperti e uno degli arti posteriori è piegato. In decubito sternale (accucciato) gli arti anteriori sono flessi , uno dei quali sotto il torace.

In estate, quando il foraggio è relativamente abbondante, si assiste ad un aumento complessivo delle ore di riposo ( Tyler, 1972 ). Nella scelta del luogo sono spinti a cercare l’ombra e luoghi meno infestati dagli insetti ( King, 2002 ).

Il cavallo è capace di riposare, ma anche di dormire con un sonno ad onde lente, in piedi. Questo è possibile solo nel cavallo grazie alla particolare struttura che lega il garretto alla rotula. Quando la rotula o il garretto si flettono o si estendono, l’altra articolazione contraccambia con un’azione simile. Questo meccanismo è permesso dall’ ”apparato di reciprocità”. Tale struttura consiste di due lunghe fasce muscolari che corrono anteriormente e posteriormente all’arto, unendo la rotula al garretto e il femore all’articolazione del garretto. Quindi fissata la rotula nell’estensione, la parte distale dell’arto sosterrà il peso del cavallo con uno sforzo muscolare minimo. Poter riposare in piedi permette una reazione di fuga più veloce in caso di minaccia ( Fraser, 1992 ).

Negli adulti la sonnolenza occupa circa 2 ore al giorno, mentre il sonno 3-5 ore. Quando i cavalli accucciati passano dalla sonnolenza al sonno, sebbene le palpebre possano rimanere anche leggermente aperte, la testa gradualmente scende fino al terreno ( Fig. 7 c).

I cavalli dormono sia accucciati che sdraiati, ma in genere il tempo trascorso in quest’ultima posizione è decisamente inferiore (Fig.7). Un cavallo che dorme in piedi tiene le palpebre parzialmente abbassate e la testa ciondola ad un’altezza media (Fig.7 a). Si possono definire chiaramente due tipi di sonno:

–                l’SWS  ( sonno ad onde lente)

–                REM ( movimenti rapidi degli occhi) o sonno paradosso

Sebbene il sonno REM sia caratterizzato da movimenti fisici, da abbassamento della frequenza cardiaca e di quella respiratoria comporta anche la diminuzione del tono muscolare. Per questo motivo il sonno REM è possibile solo quando il cavallo è disteso ( McGreevy, 2004 ).

 

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